TIKTOK: ALLARME (NON SOLO PRIVACY) SUI DATI RACCOLTI DAL SOCIAL

TikTok : non abbiamo idea di che cosa faccia la Cina dei dati raccolti sui minori dai 10 ai 15 anni.

Così l’Autorità Garante della Privacy, Antonello Soro in un’intervista su La Repubblica del 5 giugno 2020.

Mentre ormai praticamente tutti i giorni si leggono notizie di tentativi di adescamenti  da parte di pedofili nella rete sconfinata di minori che offre il Social cinese TikTok, anche sul fronte della tutela dei dati personali l’allarme è diffuso.
Come se non bastasse la leggerezza con cui i giovanissimi (e non solo) affidano all’etere le proprie informazioni personali, foto, preferenze, gusti, emozioni ecc. ecc., TikTok ha l’aggravante di essere un social network cinese.
Eh sì, perché le tutele e le regole valide in Europa a tutela della nostra riservatezza, non hanno alcun riconoscimento in Cina. “Sono tre anni che io sostengo: abbiamo un problema con la Cina. Nell’economia digitale l’asimmetria è semplicemente spaventosa”.
Antonello Soro, Garante italiano per la Privacy è soddisfatto per la decisione del Comitato europeo perla Protezione dei Dati (Edpb) di dargli ascolto e istituire una commissione che indaghi sul social network cinese TikTok, ma non è abbastanza.
Con 800 milioni di utenti attivi, è il primo grande social network nato a Pechino che ha sfondato in Occidente. Il problema è che non abbiamo idea di cosa succeda ai dati raccolti.
“TikTok ha avuto uno sviluppo molto veloce”, continua Soro. “Sono centinaia di milioni gli europei che la usano. Un pubblico prevalentemente di minori. Il mercato particolare dei giovanissimi li espone al pericolo di messaggi e contenuti poco adatti se non del tutto vietati. Ma essendo una azienda cinese abbiamo armi spuntate a disposizione”. […]

“Ci sono state segnalazioni come avviene per altri social network, nulla di più. Ma non abbiamo idea di cosa succede dietro le quinte. Con tutte quelle informazioni sui comportamenti di chi ha fra i 10 ai 15 anni si possono fare mille cose in un Paese come la Cina che non ha certo le nostre restrizioni. Si possono ad esempio creare algoritmi, profilare gli utenti, sapere esattamente cosa fanno. Li si può influenzare. Parliamo in più di una nazione che ha già un mercato interno enorme dove si raccolgono informazioni su tutto e su tutti e le sue aziende sono permeabili al Governo. Un vantaggio strategico nell’economia digitale. Il mercato è lo stesso, ma si gioca con regole differenti.”
Un grande buco nero per la privacy dunque, ma anche un bel vantaggio per l’aggressivo mercato cinese, già molto influente sui giovanissimi.

 

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