CERTIFICATI MEDICI E PRIVACY: QUANDO I DATI IN ECCESSO COSTANO CARO

La gestione dei dati personali, in particolare quelli relativi alla salute, rappresenta un tema di fondamentale importanza per le strutture sanitarie. Recentemente, il Garante per la protezione dei dati personali ha ribadito l’obbligo di rispettare i principi di minimizzazione e sicurezza nel trattamento delle informazioni personali, imponendo una sanzione di 17.000 euro a un’Azienda sanitaria territoriale per violazioni riscontrate nella gestione dei certificati medici.

Il caso specifico e le violazioni riscontrate

L’intervento dell’Autorità è stato avviato a seguito del reclamo di una paziente che aveva richiesto un certificato per giustificare l’assenza dal lavoro. Il documento rilasciato dalla struttura riportava, oltre alle informazioni strettamente necessarie, dettagli che permettevano di risalire allo stato di salute della paziente, come il reparto ospedaliero che aveva erogato la prestazione sanitaria.

Tale pratica viola il principio di minimizzazione dei dati personali, che impone che i dati trattati siano adeguati, pertinenti e limitati rispetto alle finalità del trattamento. In questo caso, l’indicazione del reparto o della specializzazione medica non era necessaria per giustificare l’assenza lavorativa e, pertanto, costituiva un trattamento eccedente e non conforme.

Il Garante ha inoltre rilevato una violazione del principio di privacy by design: l’Azienda sanitaria, in qualità di titolare del trattamento, non aveva implementato adeguate misure tecniche e organizzative fin dalla progettazione dei processi per garantire la protezione dei dati personali e tutelare i diritti degli interessati.

Le conseguenze per l’Azienda sanitaria

Nonostante l’Azienda sanitaria abbia successivamente corretto i moduli utilizzati per il rilascio dei certificati e formato il personale in materia di protezione dei dati personali, il Garante ha imposto una sanzione amministrativa di 17.000 euro.

Questa decisione è stata motivata dalla gravità della violazione, che ha riguardato un numero potenzialmente elevato di pazienti per un periodo prolungato. Inoltre, l’Azienda non ha collaborato pienamente con l’Autorità, omettendo di rispondere tempestivamente alla richiesta di informazioni, aggravando così la propria posizione.

Le implicazioni per le strutture sanitarie

Questo caso rappresenta un chiaro monito per tutte le strutture sanitarie, chiamate a garantire la conformità alle normative sulla protezione dei dati personali. Le certificazioni mediche, utilizzate per giustificare assenze lavorative o l’impossibilità di partecipare a concorsi pubblici, devono contenere esclusivamente le informazioni strettamente necessarie per le finalità previste. È espressamente vietato includere:
   •   l’indicazione della struttura sanitaria o del reparto che ha erogato la prestazione;
   •   il timbro riportante la specializzazione del medico;
   •   qualunque altra informazione che possa indirettamente rivelare lo stato di salute del paziente.

Le strutture sanitarie devono, inoltre, adottare un approccio proattivo nella gestione dei dati, applicando i principi di privacy by design e by default. Ciò significa che le misure di tutela devono essere integrate nei processi aziendali fin dalla fase di progettazione, evitando rischi di trattamento illecito o non necessario.

Come prevenire le violazioni

Per evitare situazioni analoghe, le aziende sanitarie d: garantire una formazione continua e specifica in materia di protezione dei dati personali.
2. Progettare moduli conformi: i certificati e i documenti rilasciati devono essere attentamente strutturati per rispettare i principi di minimizzazione e sicurezza.
3. Effettuare controlli periodici: monitorare i processi di trattamento dei dati per individuare eventuali criticità e apportare miglioramenti.
4. Collaborare con il Garante: rispondere tempestivamente alle richieste delle autorità di controllo per dimostrare trasparenza e buona fede.

Conclusione

La protezione dei dati personali, specialmente in ambito sanitario, è un obbligo non solo legale ma anche etico, che richiede attenzione e responsabilità da parte di tutte le organizzazioni coinvolte. Il rispetto della privacy dei pazienti non è solo un requisito normativo, ma rappresenta anche un elemento fondamentale per preservare la fiducia nei confronti delle strutture sanitarie.

L’episodio sanzionato dal Garante dimostra che le violazioni non solo comportano conseguenze economiche, ma possono anche compromettere la reputazione dell’ente coinvolto. Per questo, è essenziale investire in formazione, organizzazione e adeguamento continuo alle normative per garantire un trattamento dei dati personali conforme e rispettoso dei diritti di ogni individuo.

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