ANCORA SUL LAVORATORE TRACCIATO: IL GARANTE DICE NO

Il Garante per la protezione dei dati personali, organismo preposto a garantire il rispetto della privacy degli individui, ha recentemente riaffermato la sua ferma opposizione al monitoraggio a distanza dei dipendenti, infliggendo una sanzione di 20.000 euro a un’azienda che ha trasgredito le normative in materia di privacy. La società oggetto dell’azione ha implementato un sistema di videosorveglianza e un software di geolocalizzazione al fine di tenere sotto controllo le attività di alcuni dei suoi impiegati.

L’indagine condotta ha messo in luce che il sistema di video sorveglianza, oltre a trasmettere immagini in tempo reale, era dotato della capacità di registrare anche suoni. Questo permetteva al legale rappresentante dell’azienda e ai suoi familiari di accedere ai dati registrati mediante smartphone, con la possibilità di rimproverare verbalmente i dipendenti attraverso il sistema audio integrato.

In aggiunta, l’azienda adottava durante le loro ore lavorative, registrando sia la posizione geografica che la data e l’orario del rilevamento. Questa pratica costituiva una forma di sorveglianza non permessa dalla legge.

La violazione si è resa particolarmente grave a causa della mancanza di una comunicazione adeguata ai lavoratori circa tale monitoraggio e dell’omissione delle procedure di garanzia previste dallo Statuto dei lavoratori, come la stipula di un accordo sindacale o l’ottenimento dell’autorizzazione dell’Ispettorato del lavoro. L’assenza di cartelli informativi sulla presenza del sistema di videosorveglianza ha contribuito a rendere ancora più critica la situazione.

Dal punto di vista etico, queste azioni sollevano serie preoccupazioni riguardo al rispetto della privacy e della dignità dei lavoratori. Il monitoraggio intrusivo va oltre la mera supervisione professionale, invadendo la sfera personale dei dipendenti e compromettendo i loro diritti fondamentali. La tutela della privacy è un elemento essenziale nella promozione di un ambiente di lavoro rispettoso ed equo.

Pertanto, il Garante, oltre a comminare la sanzione pecuniaria, ha ordinato la cessazione del trattamento dei dati raccolti mediante il sistema di videosorveglianza e ha imposto il divieto di un monitoraggio continuo della posizione dei lavoratori. L’incidenza di tali misure sottolinea l’importanza del rispetto delle procedure di garanzia previste dallo Statuto dei lavoratori e dal Codice privacy, essenziali per garantire un trattamento etico e corretto dei dati personali nel contesto lavorativo.

Articolo precedente
PRIVACY : NUOVI OBBLIGHI DAL 15 LUGLIO
Articolo successivo
LA ASL NON PROTEGGE I DATI SANITARI DI QUASI 850.000 PERSONE: MULTATA DAL GARANTE